sabato 17 dicembre 2016

PREGARE IN FAMIGLIA DURANTE L'AVVENTO/4

E' pronto il quarto foglietto per pregare nelle famiglie durante questo tempo di grazia. Vi troverete: un testo di p. Ermes Ronchi da meditare durante questi giorni della Novena, un passo della Bibbia e una preghiera da fare ogni giorno in famiglia (a pranzo o a cena, o comunque quando tutta la famiglia è riunita), una preghiera specifica per il pranzo del giorno di Natale, il calendario delle celebrazioni natalizie e l'orario delle confessioni.

Il foglietto può essere ritirato in parrocchia o scaricato qui sotto.

sabato 10 dicembre 2016

PREGARE IN FAMIGLIA DURANTE L'AVVENTO/3


E' pronto il terzo foglietto per pregare nelle famiglie durante questo tempo di grazia. Vi troverete: un passo della lettera "Misera et misericordia", scritta da di Papa Francesco al termine del Giubileo, un passo della Bibbia e una preghiera da fare ogni giorno in famiglia (a pranzo o a cena, o comunque quando tutta la famiglia è riunita), gli avvisi e gli appuntamenti più importanti della settimana.

Il foglietto può essere ritirato in parrocchia o scaricato qui sotto.

venerdì 2 dicembre 2016

PREGARE IN FAMIGLIA DURANTE L'AVVENTO/2



E' pronto il secondo foglietto per la preghiera in famiglia. Vi troverete: un testo di papa Benedetto XVI sulla festa dell'Immacolata, un passo della Bibbia e una preghiera da fare ogni giorno in famiglia (a pranzo o a cena, o comunque quando tutta la famiglia è riunita), gli avvisi e gli appuntamenti più importanti della settimana.
Il foglietto può essere ritirato in parrocchia o scaricato qui sotto.

sabato 26 novembre 2016

PREGARE IN FAMIGLIA DURANTE L'AVVENTO/1

L'Avvento è un tempo speciale, un tempo di attesa e di speranza. Perché sia vissuto in famiglia come momento forte di preghiera e di condivisione, anche quest'anno la parrocchia ha preparato un piccolo strumento, un foglietto che propone: un testo di meditazione sul tempo liturgico, un passo del vangelo e una preghiera da fare ogni giorno in famiglia (a pranzo o a cena, o comunque quando tutta la famiglia è riunita), gli avvisi e gli appuntamenti più importanti della settimana.
Il foglietto può essere ritirato in parrocchia o scaricato qui sotto.

scarica il foglietto qui

mercoledì 16 novembre 2016

DA DOMENICA 27 NOVEMBRE LA MESSA DELLA DOMENICA MATTINA E' ANTICIPATA ALLE ORE 10.30

lunedì 29 agosto 2016

NUOVI ORARI (dal 1 settembre)



ORARIO DELLE MESSE
Dal Lunedì al Sabato: ore 19.00
Domenica e festivi: ore 11.00 - 19.00

Martedì: ore 19.30 Catechesi
Giovedì: ore 19.30 - 20.30 Adorazione Eucaristica

martedì 5 aprile 2016

OGNI MARTEDI', ORE 19.30, 
CATECHESI SULLA PAROLA DI DIO


"La Bibbia è il libro di un popolo e per un popolo. Essa è un'eredità, un "testamento" consegnato a lettori-destinatari che subentrano agli autori attualizzando nella loro storia e nella loro vita la storia di salvezza testimoniata nello scritto. Vi è pertanto un rapporto di reciproca appartenenza fra popolo e libro: la Bibbia non è nulla senza il popolo, ma anche il popolo non può sussistere senza il libro, perché in esso trova la sua ragion d'essere, la sua vocazione, la sua identità". (Enzo Bianchi)

martedì 29 marzo 2016

NUOVI ORARI 


ORARIO DELLE MESSE
Dal Lunedì al Sabato: ore 19.00
Domenica e festivi: ore 11.00 - 19.00

Martedì: ore 19.30 Catechesi

Giovedì: ore 19.30 - 20.30 Adorazione Eucaristica

ORARI DEL CATECHISMO
2° elementare: LUNEDI’ ore 16.30-18.00
3° elementare: MERCOLEDI’ ore 16.30-18.00
4° elementare: VENERDI’ ore 16.30-18.00
3° media/1° superiore: VENERDI' ore 20.00-21.00
ACR (5°elem-1°/2° media): SABATO ore 16.30-18.00

mercoledì 23 marzo 2016

GIOVEDI’ SANTO



ore 11.00-12.30: Confessioni

ore 19.00: S. MESSA DELLA CENA DEL SIGNORE

ore 22.30: ADORAZIONE COMUNITARIA

La Chiesa chiude alle 24.00

venerdì 18 marzo 2016

SETTIMANA SANTA




SABATO 19                         
ore 16.30: ACR
ore 19.00: S. MESSA (vigilia delle Palme)

20 MARZO - DOMENICA DELLE PALME 
ore 10.30: Benedizione delle Palme (piazzale dell’Eurospin), Processione e S. MESSA
ore 19.00: S. MESSA

LUNEDI’ SANTO (21 marzo)
VIA CRUCIS per le strade del quartiere
ore 17.00: Partenza dalla Parrocchia: VIA M. RICCI – VIA M. POLO – VIA G. DA VERRAZZANO – P.LE NAVIGATORI – VIA. U. NOBILE – VIALE PIRANDELLO - VIA P. LEVI – VIA I. CALVINO – VIALE EUROPA (sito della nuova Chiesa)

MARTEDI’ SANTO (22 marzo)
ore 17.00: Confessioni
ore 18.30: S. Messa

MERCOLEDI’ SANTO (23 marzo)
ore 17.00 MESSA CRISMALE,in Cattedrale (non c’è messa in parrocchia)

GIOVEDI’ SANTO (24 marzo)
ore 11.00-12.30: Confessioni
ore 19.00: S. MESSA DELLA CENA DEL SIGNORE
ore 22.30: ADORAZIONE COMUNITARIA
La Chiesa chiude alle 24.00

VENERDI’ SANTO (25 marzo) digiuno e astinenza
ore 9.00: Lodi e Ufficio delle Letture
ore 11.00: Preghiera con i bambini del catechismo
ore 12.00: Preghiera con i ragazzi dell’ACR
ore 13.00: Preghiera con i giovani
ore 18.30: CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE
ore 20.00: Via Crucis cittadina (dalla Cattedrale)

SABATO SANTO (26 marzo)
ore 9.00: Lodi e Ufficio delle Letture
ore 10.00-12.30: Confessioni
ore 17.00-20.30: Confessioni
ore 22.00: VEGLIA PASQUALE

DOMENICA DI PASQUA (27 marzo)
ore 10.00: S. MESSA
ore 11.30: S. MESSA
ore 19.00: S. MESSA

Al link seguente trovate il programma della Settimana santa che può anche essere scaricato insieme al foglietto per la preghiera in famiglia.

giovedì 17 marzo 2016

18 marzo



ore 17.30 VIA CRUCIS CON I BAMBINI DEL CATECHISMO E I GENITORI


ore 18.30 S. MESSA DELLA VIGILIA DI SAN GIUSEPPE  - Preghiera per i papà

sabato 12 marzo 2016

5° Domenica di Quaresima 
CIO' CHE SALVA E' LO SGUARDO


Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».  

Dio non si vergogna della bassezza dell'uomo, vi entra dentro (...) Dio è vicino alla bassezza, ama ciò che è perduto, ciò che non è considerato, l'insignificante, ciò che è emarginato, debole e affranto; dove gli uomini dicono "perduto", lì egli dice "salvato"; dove gli uomini dicono "no", lì egli dice "sì". Dove gli uomini distolgono con indifferenza o altezzosamente il loro sguardo, lì egli posa il suo sguardo pieno di amore ardente e incomparabile. (Dietrich Bonhoeffer)

PREGHIERA IN FAMIGLIA

E' pronto il foglietto per pregare in famiglia durante la quinta settimana di Quaresima. Si può scaricare al link qui sotto oppure ritirarlo in parrocchia.


sabato 5 marzo 2016

DOMENICA 6 MARZO

OGGI IL PELLEGRINAGGIO GIUBILARE PARROCCHIALE 


ore 15.30, dalla parrocchia: Inizio del pellegrinaggio, a piedi, verso la Cattedrale.

Itinerario: via Matteo Ricci, Via Marco Polo, Via Gen.U. Nobile, Viale Mediterraneo, Via Tratturo del Carmine, Viale Di Vittorio, Viale Aldo Moro, Corso Manfredi, Via Arcivescovado.

ore 17.00 (circa): Passaggio attraverso la Porta della Misericordia Celebrazione della S. Messa

sabato 27 febbraio 2016

PREGHIERA IN FAMIGLIA


E' pronto il foglietto per pregare in famiglia durante la terza settimana di Quaresima. Si può scaricare al link qui sotto oppure ritirarlo in parrocchia.

sabato 20 febbraio 2016

2° Domenica di Quaresima 
PREGHIERA IN FAMIGLIA

E' pronto il foglietto per pregare in famiglia durante la seconda settimana di Quaresima. Si può scaricare al link qui sotto oppure ritirarlo in parrocchia.

visualizza e scarica il foglietto


"Gesù salì su di un alto monte a pregare. I monti sono come indici puntati verso il cielo, verso il mistero di Dio e la sua salvezza, raccontano che la vita è un ascendere silenzioso e tenace verso più luce, più orizzonti, più cielo.
Gesù sale per pregare. La preghiera è mettersi in viaggio: destinazione Tabor, un battesimo di luce e di silenzio; destinazione futuro, un futuro più buono; approdo è il cuore di luce di Dio.
Mentre pregava il suo volto cambiò di aspetto. Pregare trasforma. Pregare cambia il cuore, tu diventi ciò che contempli, ciò che ascolti, ciò che ami, Colui che preghi: è nel contatto con il Padre che la nostra realtà si illumina, e appare in tutta la sua lucentezza e profondità".
(p. Ermes Ronchi)

venerdì 12 febbraio 2016

Quaresima 
PREGHIERA IN FAMIGLIA

E' pronto il foglietto per pregare in famiglia durante la prima settimana di Quaresima. Si può scaricare al link qui sotto oppure ritirarlo in parrocchia.

visualizza e scarica il foglietto

Vi ricordiamo che domenica, 14 febbraio e festa di S. Valentino, alla Messa delle 19.00 ci sarà la benedizione dei fidanzati.



mercoledì 10 febbraio 2016

11 febbraio - Festa della Madonna di Lourdes
GIORNATA DI PREGHIERA COMUNITARIA

ore 8.30          LODI
ore 16.00        ADORAZIONE EUCARISTICA - CONFESSIONI
ore 18.00        VESPRI
ore 18.30        S. MESSA
ore 19.00        ADORAZIONE EUCARISTICA - CONFESSIONI

ore 20.30        COMPIETA E BENEDIZIONE EUCARISTICA
LA QUARESIMA DELLA COMUNITA'

Il demonio tenta poco coloro che digiunano, coloro che pregano anche di notte, coloro che sono casti, perché sa bene quanti di questi ne ha portati alla rovina. Ma ecco quelli che tenta: coloro che sono concordi e che vivono nella casa di Dio con un cuore solo, uniti a Dio e fra loro nell'amore. Questi producono al demonio dolore, timore e rabbia. Questa unità della comunità non solo tormenta il nemico, ma anche attira la benedizione di Dio.

(San Bernardo)

martedì 9 febbraio 2016

PREGARE IN FAMIGLIA DURANTE LA QUARESIMA



Si apre la Quaresima, un tempo speciale, soprattutto in questo Anno santo della Misericordia. La parrocchia propone di vivere in famiglia un momento quotidiano di preghiera e di condivisione, utilizzando un foglietto in cui troverete: un passo del messaggio di Papa Francesco per la Quaresima, l'antica preghiera di S. Efrem, un passo del vangelo e una preghiera da fare ogni giorno in famiglia (a pranzo o a cena, o comunque quando tutta la famiglia è riunita), gli avvisi e gli appuntamenti più importanti della settimana.
Il foglietto può essere ritirato in parrocchia o scaricato qui sotto.

domenica 7 febbraio 2016

Il 10 febbraio inizia la Quaresima

MERCOLEDI' DELLE CENERI


SS. Messe e imposizione delle ceneri: 
ore 18.30 
ore 20.00

IL PAPA HA BENEDETTO LA PRIMA PIETRA DELLA NUOVA CHIESA

E ha benedetto anche tutta la comunità, "le pietre vive" che edificano il vero tempio di Dio: la comunità.





lunedì 1 febbraio 2016

2 febbraio
PRESENTAZIONE DEL SIGNORE
Festa della "Candelora"


Festa delle luci (cfr Lc 2,30-32), ebbe origine in Oriente con il nome di ‘Ipapante’, cioè ‘Incontro’. Nel sec. VI si estese all’Occidente con la solenne benedizione e processione delle candele popolarmente nota come la ‘candelora’. La presentazione del Signore chiude le celebrazioni natalizie e con l’offerta della Vergine Madre e la profezia di Simeone apre il cammino verso la Pasqua.

ore 18.30 BENEDIZIONE DELLE CANDELE - PROCESSIONE - S. MESSA

martedì 26 gennaio 2016


“La gioia del Vangelo riempie il cuore”
 (Papa Francesco)


Giornate di evangelizzazione 
con i missionari francescani




VENERDÌ 29 GENNAIO
ore 18.00  S. Messa e invocazione dello Spirito Santo
ore 19.00  Catechesi con i GIOVANISSIMI (biennio scuola superiore)
ore 20.00  Incontro con i catechisti, gli educatori e gli operatori pastorali - Cena in parrocchia

SABATO 30 GENNAIO
ore 16.30  Catechesi con i RAGAZZI dell’ACR
ore 18.30  S. MESSA
ore 19.30  Catechesi con i GIOVANI (in parrocchia)
ore 19.30  Incontro con i FIDANZATI e i giovani SPOSI

DOMENICA 31 GENNAIO
ore 9.30     Catechesi con le FAMIGLIE 
ore 12.00  S. MESSA comunitaria
ore 13.30  Pranzo comunitario e condivisione (ognuno porta qualcosa) - a seguire: Festa insieme
ore 19.00  S. MESSA 

domenica 24 gennaio 2016

3° domenica del Tempo ordinario

Il Vangelo: gioia e libertà per i poveri

Dal Vangelo secondo Luca
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore».

Gesù viene a Nazareth, il luogo della sua vita quotidiana, dove ha vissuto trent’anni, cioè tutta la sua esistenza: è quello il luogo dove si realizza il Vangelo, il luogo della vita quotidiana. Entra nella sinagoga con l’emozione di chi è tornato dove aveva imparato a conoscere la Parola, dove aveva imparato a leggere, quella che era stata il centro della sua vita, dove aveva ascoltato per trent’anni la Parola di Dio. Lì entra nel giorno di sabato, cioè il giorno della festa, il giorno in cui si celebra il compimento della creazione, il giorno dove ognuno desidera arrivare, a una compiutezza di vita, a una vita piena. Il sabato è come il gusto in anticipo della festa, della gioia, del riposo. Di sabato non si lavora. Si mangia, si beve, si fa festa e si ascolta la Parola. L’uomo è fatto per questo. 

Nella sinagoga il brano inizia con Gesù che si leva, apre il libro e termina con Gesù che chiude il libro e si siede e in mezzo c’è il brano che viene letto. E la parola "si levò" è la stessa della resurrezione. Il Gesù che si leva è come il Gesù risorto, il Gesù che legge è come il Gesù risorto che interpreta la scrittura, cioè fa riconoscere che in Lui si compie tutta la Parola.
E cosa fa? Annuncia il Vangelo ai poveri. Il "povero" è definito come uno che quasi non ha volto, perché vive di dono, di dipendenza, quindi quelli che in fondo non hanno da vivere. Sostanzialmente nelle cose fondamentali siamo tutti poveri, perché la vita non ce la siamo dati da soli, né l’intelligenza, né l’amore, né la cura che gli altri hanno di noi. Tutte le cose che ci fanno vivere ci vengono date gratuitamente come dono. Se non sono dono, costano troppo care e non arrivano. 

Ai poveri annuncia "la buona notizia". E la buona notizia prima qual è? Mandare gli schiavi in libertà. Proclamare la libertà degli schiavi. Conosciamo tante schiavitù. Conosciamo le schiavitù interiori, che sono le più dure a perire, e quelle esteriori degli altri che provocano le nostre schiavitù interiori. Serve a liberarci delle nostre schiavitù dentro e fuori. Verso la libertà. Dove la libertà non è ciò che intendiamo noi oggi – fare quel che mi pare e piace, questo si chiama libertinismo o disonestà o egoismo o produrre morte –, ma liberazione dalla schiavitù. La Bibbia più che di libertà parla di liberazione e in greco viene utilizzata una parola che ha il significato di "mandar via", ossia quello che è schiavo viene finalmente licenziato dalla schiavitù, ne esce, è in uscita. Me ne vado via dalla schiavitù. 

La seconda cosa è la vista ai ciechi. "Siamo forse ciechi pure noi?" è la domanda dei farisei a Gesù. E Gesù risponderà: "se foste ciechi poco male, tanto i ciechi li guarisco; ma siccome dite di vedere il vostro peccato rimane". E il peccato è la falsa lettura della realtà che facciamo, una lettura delirante, che è il vero male. Il Vangelo ci vuole aprire gli occhi: questa è l’illuminazione. Non è qualcosa di strano. E aprire gli occhi sulla realtà è uscire dai deliri per vedere la verità. La verità è che Dio è Padre e noi siamo figli e quindi fratelli e dobbiamo vivere tutto questo. Questa è la condizione per abitare la terra. 

(p. Silvano Fausti, s.j.)

sabato 16 gennaio 2016

II Domenica del Tempo Ordinario

Maria, donna del "vino nuovo"


Nel Vangelo c'è un episodio, quello delle nozze di Cana, che gli ultimi approfondimenti biblici ci obbligano decisamente a rivedere, soprattutto per ciò che riguarda il ruolo di Maria.
Chi sa quante volte ci siamo commossi pure noi dinanzi alla sensibilità della madre di Gesù che, con finezza tutta femminile, ha intuito il disappunto degli sposi, a corto di vino, e ha forzato la mano del figlio, troncando sul nascere l'evidente imbarazzo che ormai serpeggiava dietro le quinte.
Pare certo, però, che l'intenzione dell' evangelista non fosse tanto quella di mettere in evidenza la sollecitudine di Maria a favore degli uomini, o la potenza della sua intercessione presso il figlio. Quanto quella di presentarla come colei che percepisce a volo il dissolversi del piccolo mondo antico e, anticipando l'ora di Gesù, introduce sul banchetto della storia non solo i boccali della festa, ma anche i primi fermenti della novità.
Festa e novità, quindi, irrompono nella sala su espresso richiamo di lei.
A darcene conferma, c'è nella pagina di Giovanni un particolare tutt'altro che accidentale, che anzi, a ben considerarlo, esplode con la prepotenza di un invadente protagonismo. È costituito dalle sei giare di pietra, per la purificazione dei Giudei.
Oscene nella loro immobilità. Ingombranti nella loro ampiezza prevaricatrice. Gelide come cadaveri, perché di pietra. Inutili, perché vuote, agli effetti di una purificazione che sono ormai incapaci di dare.
Sei, e non sette che è il numero perfetto. Simbolo malinconico, quindi, di ciò che non giungerà mai a completezza, che non toccherà più i confini della maturazione, che resterà sempre al di sotto di ogni legittima attesa e di ogni bisogno del cuore.
Ebbene, di fronte a questo scenario di paresi irreversibile rappresentato dalle giare (di pietra, come le tavole di Mosè) , Maria non solo avverte che la vecchia alleanza è ormai logora e che l'antica economia di salvezza fondata sulle prescrizioni della legge ha chiuso da tempo la sua contabilità, ma sollecita coraggiosamente la transizione.
Vede raggiunti i livelli di guardia da un mondo che boccheggia nella tristezza, e invoca da suo figlio non tanto uno strappo alla legge della natura, quanto uno strappo alla natura della legge. Questa non contiene ormai nulla, non è in grado di purificare nessuno e non rallegra più il cuore dell'uomo.
Interviene, perciò, d'anticipo, e chiede a Gesù un acconto sul vino della nuova alleanza che, lei presente, sgorgherà inesauribile nell'ora della Croce.
«Non hanno più vino». Non è il tratto di una provvidenziale gentilezza che sopraggiunge a evitare la mortificazione di due sposi. È un grido d'allarme che sopraggiunge per evitare la morte del mondo.

Santa Maria, donna del vino nuovo, quante volte sperimentiamo pure noi che il banchetto della vita languisce e la felicità si spegne sul volto dei commensali!
È il vino della festa che vien meno.
Sulla tavola non ci manca nulla: ma, senza il succo della vite, abbiamo perso il gusto del pane che sa di grano. Mastichiamo annoiati i prodotti dell'opulenza: ma con l'ingordigia degli epuloni e con la rabbia di chi non ha fame. Le pietanze della cucina nostrana hanno smarrito gli antichi sapori: ma anche i frutti esotici hanno ormai poco da dirci.
Tu lo sai bene da che cosa deriva questa inflazione di tedio. Le scorte di senso si sono esaurite.
Non abbiamo più vino. Gli odori asprigni del mosto non ci deliziano l'anima da tempo. Le vecchie cantine non fermentano più. E le botti vuote danno solo spurghi d'aceto.
Muoviti, allora, a compassione di noi, e ridonaci il gusto delle cose. Solo così le giare della nostra esistenza si riempiranno fino all' orlo di significati ultimi. E l'ebbrezza di vivere e di far vivere ci farà finalmente provare le vertigini.
Santa Maria, donna del vino nuovo, fautrice così impaziente del cambio, che a Cana di Galilea provocasti anzitempo il più grandioso esodo della storia, obbligando Gesù alle prove generali della Pasqua definitiva, tu resti per noi il simbolo imperituro della giovinezza.
Perché è proprio dei giovani percepire l'usura dei moduli che non reggono più, e invocare rinascite che si ottengono solo con radicali rovesciamenti di fronte, e non con impercettibili restauri di laboratorio.
Liberaci, ti preghiamo, dagli appagamenti facili. Dalle piccole conversioni sotto costo. Dai rattoppi di comodo.
Preservaci dalle false sicurezze del recinto, dalla noia della ripetitività rituale, dalla fiducia incondizionata negli schemi, dall'uso idolatrico della tradizione.
Quando ci coglie il sospetto che il vino nuovo rompa gli otri vecchi, donaci l'avvedutezza di sostituire i contenitori. Quando prevale in noi il fascino dello status quo, rendici tanto risoluti da abbandonare gli accampamenti. Se accusiamo cadute di tensione, accendi nel nostro cuore il coraggio dei passi. E facci comprendere che la chiusura alla novità dello Spirito e l'adattamento agli orizzonti dai bassi profili ci offrono solo la malinconia della senescenza precoce. Santa Maria, donna del vino nuovo, noi ti ringraziamo, infine, perché con le parole «fate tutto quello che egli vi dirà», tu ci sveli il misterioso segreto della giovinezza.

E ci affidi il potere di svegliare l'aurora anche nel cuore della notte.

+ don Tonino Bello

sabato 9 gennaio 2016

Festa del Battesimo di Gesù 

"Tu se il Figlio mio, l'amato" 



«Viene dopo di me colui che è più forte di me e vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco, vi immergerà nel vento e nel fuoco di Dio». 
Bella definizione del cristiano: Tu sei "uno immerso" nel vento e nel fuoco, ricco di vento e di fuoco, di libertà e calore, di energia e luce, ricco di Dio. Il fuoco è il simbolo che riassume tutti gli altri simboli di Dio. Nel Vangelo di Tommaso Gesù afferma: stare vicino a me è stare vicino al fuoco. Il fuoco è energia che trasforma le cose, è la risurrezione del legno secco del nostro cuore e la sua trasfigurazione in luce e calore. Il vento: alito di Dio soffiato sull'argilla di Adamo, vento leggero in cui passa Dio sull'Oreb, vento possente di Pentecoste che scuote la casa. La Bibbia è un libro pieno di un vento che viene da Dio, che ama gli spazi aperti, riempie le forme e passa oltre, che non sai da dove viene e dove va, fonte di libere vite. 
Battesimo significa immersione. Uno dei più antichi simboli cristiani, quello del pesce, ricorda anche questa esperienza: come il piccolo pesce nell'acqua, così il piccolo credente è immerso in Dio, come nel suo ambiente vitale, che lo avvolge, lo sostiene, lo nutre. 
Gesù stava in preghiera ed ecco, venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento». Quella voce dal cielo annuncia tre cose, proclamate a Gesù sul Giordano e ripetute ad ogni nostro battesimo.
Figlio è la prima parola: Dio è forza di generazione, che come ogni seme genera secondo la propria specie. Siamo tutti figli nel Figlio, frammenti di Dio nel mondo, specie della sua specie, abbiamo Dio nel sangue. 
Amato. Prima che tu agisca, prima di ogni merito, che tu lo sappia o no, ad ogni risveglio, il tuo nome per Dio è "amato". «Tu ci hai amati per primo, o Dio, e noi parliamo di te come se ci avessi amato per primo una volta sola. Invece continuamente, di giorno in giorno, per la vita intera Tu ci ami per primo» (Kierkegaard). 
Mio compiacimento è la terza parola, che contiene l'idea di gioia, come se dicesse: tu, figlio mio, mi piaci, ti guardo e sono felice. Si realizza quello che Isaia aveva intuito, l'esultanza di Dio per me, per te: «Come gode lo sposo l'amata così di te avrà gioia il tuo Dio» (ls 62,5). 
Se ogni mattina potessi ripensare questa scena, vedere il cielo azzurro che si apre sopra di me come un abbraccio; sentire il Padre che mi dice con tenerezza e forza: figlio mio, amato mio, mio compiacimento; sentirmi come un bambino che anche se è sollevato da terra, anche se si trova in una posizione instabile, si abbandona felice e senza timore fra le braccia dei genitori, questa sarebbe la mia più bella, quotidiana esperienza di fede.

P. Ermes Ronchi

martedì 5 gennaio 2016

Epifania del Signore

ANCHE NOI,COME I MAGI, IN CERCA DI SEGNI

A Natale è Dio che cerca l'uomo. All'Epifania, è l'uomo che cerca Dio. Ed è tutto
un germinare di segni: come segno Maria ha un angelo, Giuseppe un sogno, i pa­stori un Bambino nella mangiatoia, ai Magi basta una stella, a noi bastano i Magi. Perfino Erode ha il segno: dei viaggiatori che giungono dall'Oriente, cul­la della luce, a cercare un altro re. 

Perché un segno c'è sem­pre, per tutti, anche oggi. Spesso si tratta di piccoli segni, sommessi; più spes­so ancora si tratta di per­sone che sono epifanie di bontà, incarnazioni viven­ti di Vangelo, che hanno oc­chi e parole come stelle. L'uomo è la stella: «percorri l'uomo e troverai Dio» (sant'Agostino). Perché Dio non è il Dio dei libri, ma della carne in cui è di­sceso. 

Come possiamo diventare anche noi lettori di segni, e non scribi sotto un cielo vuoto? 

I. Il primo passo lo indica I­saia: «Alza il capo e guar­da!». La vita è estasi, uscire da sé, guardare in alto; u­scire dal piccolo perimetro del sangue verso il grande giro delle stelle, dalle mille sbarre dietro cui si rin­chiude e si illude il Narciso che è in me, verso l'Altro. Aprire le finestre di casa ai grandi venti. 

II. Mettersi in strada dietro una stella che cammina. Per trovare Cristo occorre andare, indagare, scioglie­re le vele, viaggiare con l'in­telligenza e con il cuore. Cercare è già un po' trova­re, ma trovare Cristo vuol dire cercarlo ancora. «Andando di inizio in ini­zio, per inizi sempre nuovi» (Gregorio di Nissa). Andando però insieme, come i magi: piccola comunità, solitudine già vinta; come loro fissando al tempo stes­so gli abissi del cielo e gli occhi delle creature. 

III. Non temere gli errori. Occorre l'infinita pazienza di ricominciare, e di interrogare di nuovo la Parola e la stella, non come fa uno scriba, ma come fa un bambino. Come guarda un bambino? Con uno sguar­do semplice e affettuoso. 

IV. Adorare e donare. Il do­no più prezioso che i Magi possono offrire è il loro stesso viaggio, lungo quasi due anni; il dono più gran­de è il loro lungo desiderio. Dio desidera che abbiamo desiderio di lui. 

«Per un'altra strada ritor­narono al loro paese». An­che il ritorno a casa è stra­da nuova, perché l'incon­tro ormai ti ha fatto nuovo: «Cercatore verace di Dio è solo chi inciampa su una stella, scambia incenso ed oro con un ridente cuore di bimbo e, tentando strade nuove, si smarrisce nel pulviscolo magico del deserto...».

(p. Ermes Ronchi)

lunedì 4 gennaio 2016

EPIFANIA

Martedì 5 gennaio
ore 17.00 S. Messa vigiliare

Mercoledì 6 gennaio
SS. Messe: ore 11.00 e 19.00

QUARESIMA IN FAMIGLIA/4 E' pronto il quarto  foglietto per pregare nelle famiglie durante questo tempo di grazia. Vi troverete : le ...